Chi tutela i terremotati?


La gestione del post-terremoto si carica ogni giorno di più di problematiche assurde e grottesche, sia per la loro gravità sia perché sembra che ogni volta non sia individuabile un responsabile. Chi vive sulla propria pelle questa situazione ha un nome e un cognome e li incontriamo ogni giorno nei villaggi delle SAE, chi avrebbe dovuto gestirla (tutelarli) al meglio non risponde quasi mai da un punto di vista tecnico/politico/amministrativo di quanto accaduto (sta accadendo).


Uno degli aspetti di più stretta attualità è quello che riguarda le SAE. Sono proprio di questi giorni le notizie che riguardano gli appalti e i lavoratori non in regola, da mesi invece va avanti la “questione muffa”. Centinaia di persone costrette a vivere in casette che presentano evidenti problemi strutturali con muffe e funghi che spuntano un po’ ovunque e dopo lavori di ripristino puntualmente si sono ripresentate. Non ci dilungheremo sul pregresso che è stato più volte denunciato e rispetto al quale non è mai arrivato un vero e definitivo chiarimento, oggi vogliamo sottolineare l’ennesimo elemento che ci sembra gravissimo e assurdo.

Rispetto a quanto accaduto ci saremmo aspettati che chi di dovere avesse verificato in maniera celere e puntuale la salubrità delle SAE per garantire la sicurezza degli abitanti, già provati dai mesi negli alberghi e i danni provati dal sisma. Le muffe che si sono presentate nei pavimenti e nei tetti delle SAE sono dannose per la salute di chi ci convive forzatamente? Questa è la prima domanda a cui si sarebbe dovuto rispondere. E invece? Invece ancora una volta sono stati i terremotati ad attivarsi per verificare le condizioni di salubrità delle loro SAE e a contattare a proprie spese un laboratorio privato: i risultati arrivati in questi giorni affermano che la muffa presente potrebbe essere dannosa per la salute. Ancora una volta succede che solo dopo che questi dati sono stati inviati alla Protezione Civile Nazionale sono state disposte analisi per approfondire la condizione delle SAE dove si sono verificati i problemi.

E’ possibile che nessuno, in questi lunghi mesi, e dopo innumerevoli sollecitazioni da parte della popolazione, abbia mai pensato e provveduto a far analizzare le muffe per sapere in che condizioni vivono i terremotati? A partire dal Sindaco (responsabile della salute pubblica nel Comune), il CNS che ha realizzato le SAE che ancora sono in garanzia, la Protezione Civile che ha provveduto a fare l’appalto, la Regione, il Commissario Straordinario, il Governo. Nessuno si è premurato di accertarsi la pericolosità delle muffe per la salute della popolazione terremotata che vive nelle SAE?

Non accettiamo che ancora una volta a pagare siano solo le vittime, le responsabilità vanno individuate e rese pubbliche perché crediamo che la nostra vita debba essere degna e quello che è successo a noi può capitare a tutte le fasce deboli e ricattabili della popolazione, siano essi terremotati o meno.

Coprights @ 2016, Blogger Templates Designed By Templateism | Distributed By Gooyaabi Templates