Dalla parte dell'Italia fragile. Narrazione e restanza nelle terre dopo il sisma.



A partire dall’esperienza dell’osservatorio permanente di fotografia sociale e documentaria “Lo stato delle cose. Geografie e storie del dopo sisma”, un momento di confronto su alcune fra le più interessanti narrazioni individuali e collettive e sulle forme di resilienza e restanza nelle Italie ferite dal terremoto. 


Con la rete “Terre in Moto Marche” che unisce realtà associative e cittadini insieme contro la strategia dell’abbandono e il progetto “Futuro infinito” per costruire un presidio culturale temporaneo attraverso una biblioteca diffusa nei borghi colpiti dal sisma del Centro Italia. La militanza degli intellettuali, dunque. Con il “Piccolo dizionario sociale del terremoto” realizzato dal sociologo Marco Giovagnoli attraverso un percorso partecipato e “Quel che resta. L’Italia dei paesi, tra abbandoni e ritorni”, l’ultimo saggio dell’antropologo Vito Teti che è un manifesto culturale per la rinascita dell’Italia fragile

// Intervengono: Antonio Di Giacomo, Giornalista. Ideatore e curatore dell’osservatorio permanente di fotografia documentaria “Lo stato delle cose". Geografie e storie del doposisma”; Marco Giovagnoli. Sociologo, UNICAM - Universita' degli Studi di Camerino. Autore del volume “Piccolo dizionario sociale del terremoto” (Cromo edizioni); Silvia Sorana. Sociologa, Unimc / Università degli Studi di Macerata. Ideatrice del progetto “Futuro infinito” per una biblioteca diffusa nei paesi colpiti dai terremoti del 2016/2017; Vito Teti. Antropologo. Università della Calabria. Autore del saggio “Quel che resta. L’Italia dei paesi, tra abbandoni e ritorni” (Donzelli); Simone Vecchioni. Operatore turistico e culturale. Attivista di Terre in Moto Marche, rete di realtà sociali e cittadini nata all’indomani del sisma del 2016.

Visso. Ottobre 2018 [foto di Michele Massetani]

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